E’ stato portato a termine nella mattinata di oggi, giovedì 21 agosto, a Milano, lo sgombero dello Spazio Pubblico Autogestito Leoncavallo, storica venue per eventi di musica dal vivo che dal 1994 occupava irregolarmente uno stabile in via Watteau, nel quartiere di Greco. A partire dalle 7,30 l’ufficiale giudiziario e rappresentanti della proprietà dell’immobile - la società Orologio, controllata dalla famiglia Cabassi - sono entrati nello stabile accompagnati dalle forze dell’ordine. Secondo i primi lanci d’agenzia, non sarebbero stati segnalati problemi di ordine pubblico. A metà mattina addetti incaricati dalla proprietà hanno iniziato i lavori per sigillare gli accessi alla struttura: nelle prossime ore - riferisce l'edizione online del Corriere della Sera - sarà concesso agli occupanti di recuperare il materiale presente nella struttura. Fondato nel 1975 in via Leoncavallo, nel quartiere Casoretto, come spazio di militanza politica, poi spostatosi - dopo una breve parentesi in via Salomone - nella sede di via Watteau, il centro sociale - nel corso degli anni - aveva ospitato i concerti di artisti di rilevanza internazionale come, tra gli altri, Sonic Youth, Henry Rollins, Mano Negra, Public Enemy, Shaggy e Fugazi, oltre che di realtà di spicco italiane e di emergenti - questi ultimi presso il “Baretto”, spazio separato dalla sala centrale. Lo sfratto era stato rinviato più di un centinaio di volte negli ultimi vent’anni, ma mai reso esecutivo. Lo scorso novembre il Ministero dell’Interno era stato condannato a risarcire la proprietà dell’immobile per 3 milioni di euro a causa del mancato sgombero, per il quale il Viminale, a sua volta, aveva deciso di rivalersi su Marina Boer, la presidente dell'associazione Mamme del Leoncavallo. Associazione che, pochi mesi fa, aveva presentato al Comune di Milano una manifestazione di interesse per uno stabile in via San Dionigi, che avrebbe potuto ospitare la prima sede “in regola” del centro sociale in cinquant’anni di storia. "E' uno sfratto esecutivo", ha dichiarato un poartavoce dell'associazione all'agenzia ANSA: "Avremo 30 giorni per trovare un accordo con la proprietà per prendere un po' di cose. Di certo il Leoncavallo è andato". “Cerchiamo di capire perché è successo e se è legittimo”, ha dichiarato, sempre all’agenzia ANSA, il legale del Leoncavallo Mirko Mazzali: “Avevano richiesto l'uso della forza pubblica per il 9 settembre, se hanno anticipato immagino ci sia una ordinanza del questore”. Secondo quanto riferito dall’edizione online di Repubblica, il Comune di Milano - non informato dalle autorità del blitz di questa mattina - potrebbe portare già la prossima settimana in giunta una delibera con un bando dedicato ai nuovi spazi per un’eventuale riallocazione del centro. I responsabili dello spazio hanno annunciato un presidio e un’assemblea pubblica per le ore 18 di oggi, giovedì 21 agosto, in via Watteau.