Con il voto favorevole della maggioranza e quello contrario delle opposizioni - 77 sì contro 55 no, come riferisce l'agenzia ANSA - il Senato ha dato il via libera alla legge quadro sull’Intelligenza Artificiale: articolato in 6 capi e 28 articoli, il testo delega il governo a emanare i decreti legislativi del caso, e istituisce "il Comitato di coordinamento delle attività di indirizzo su enti, organismi e fondazioni che operano nel campo dell'innovazione digitale e dell'intelligenza artificiale", designando l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) e Agenzia per l'Italia Digitale (AgID) quali Autorità nazionali competenti. La nuova legge stabilisce “i princìpi in materia di ricerca, sperimentazione, sviluppo, adozione e applicazione di sistemi e di modelli di intelligenza artificiale”, promuovendo “un utilizzo corretto, trasparente e responsabile, in una dimensione antropocentrica” della stessa AI e garantendo “la vigilanza sui rischi economici e sociali e sull'impatto sui diritti fondamentali dell'intelligenza artificiale”. Per quanto riguarda la “tutela del diritto d'autore delle opere generate con l'ausilio dell'intelligenza artificiale”, “all'articolo 1, primo comma, dopo le parole ‘opere dell'ingegno’ è inserita la seguente ‘umano’, e dopo le parole ‘forma di espressione’ sono aggiunte le seguenti parole: ‘anche laddove create con l'ausilio di strumenti di intelligenza artificiale, purché costituenti risultato del lavoro intellettuale dell'autore’”. Commentando l’approvazione del testo, per il CEO di FIMI Enzo Mazza “restano tutte le criticità in materia di copyright” già espresse in occasione del proprio intervento dello scorso maggio presso le Commissioni riunite Trasporti e Attività produttive della Camera.