Confindustria Cultura ha espresso il proprio sostegno nei confronti del decreto del Ministero della Cultura che estende l’applicazione del compenso per la Copia Privata a tutte le memorie digitali, dalle chiavette Usb agli hard disk, alle memorie negli smartphone ai smartwatch fino al cloud. “Come Confindustria Cultura Italia sosteniamo lo schema di decreto sulla copia privata proposto dal Ministero della Cultura e ne auspichiamo l’approvazione”, ha dichiarato il presidente della Federazione Luigi Abete. “E’ una falsa rappresentazione quella che vede l’equo compenso come una tassa sull’innovazione e sulle tecnologie digitali e nemica dei consumatori. L’adeguamento dei compensi per le riproduzioni personali a scopo privato di opere dell’ingegno è un atto dovuto dalla legge ed è finalizzato a sostenere la cultura di questo Paese e i lavoratori del settore: remunerare equamente chi crea e produce cultura significa garantire il presupposto essenziale di libertà e competitività per l’intera industria culturale italiana. Come succede ovunque in Europa”. “Ne auspichiamo quindi l’approvazione”, ha concluso Abete: “La bozza di decreto propone un aggiornamento degli apparecchi e dei supporti interessati dal prelievo in linea con l’evoluzione tecnologica e con le modalità di utilizzo da parte dell’utente. L’Italia è in sostanziale continuità con le politiche pubbliche adottate in materia a livello UE, anche se è bene sottolineare che, rispetto all’analisi comparativa dei compensi applicati in Italia e in altri Paesi europei, emerge chiaramente che qui il compenso per copia privata pro capite ha un valore più basso (2,3 euro) rispetto alla media europea (2,5 euro), con la Francia a 4,1 euro e la Germania a 2,9 euro. Non solo: l’incidenza dei compensi sul mercato più rilevante, quello degli apparecchi, qui è inferiore rispetto alla media degli altri Paesi europei (0,9% vs 1,3%)”.