Il progetto di revisione dello statuto della SIAE, che il governo ha affidato a una commissione presieduta dal segretario generale della Presidenza del Consiglio Mauro Masi, allarma gli autori e editori italiani: tanto che diciotto associazioni italiane di categoria, appartenenti al settore musicale ma anche a quello librario, teatrale, cinematografico e radiotelevisivo, hanno scritto al presidente dell’ente Giorgio Assumma invitandolo a vigilare affinché i principi costitutivi e di funzionamento della società non vengano stravolti per effetto di ingerenze politiche. Autori e editori, in quanto “intera base associativa della SIAE”, chiedono unanimemente che alla società venga confermata l’attuale status giuridico di ente pubblico economico a base associativa, e invitano Assumma a intervenire presso i competenti organi governativi affinché “sia rispettata la legittima aspettativa di tutti gli associati di avere una SIAE libera e democratica, gestita - come da sempre - dagli associati”. <br> Le associazioni firmatarie del documento, tra cui figurano ACEP, AIE, ANEM, L’Associazione, FEM, SNAC, UNCLA e UNEMIA, ritengono che “solo la figura del Presidente - previa designazione dell'Assemblea degli eletti, organo sovrano - debba ottenere la nomina formale da un organo dello Stato e che vada evitata una proliferazione di istituzioni vigilanti al di fuori delle obbiettive esigenze”.