Il mercato del secondary ticketing spesso raggiunge cifre veramente folli: i biglietti di alcuni concerti vengono rivenduti a prezzi enormemente maggiorati rispetto a quelli originari. Un fenomeno sempre più diffuso soprattutto in alcuni territori particolarmente ricchi di tour importanti, come il Regno Unito, dove molti artisti sono fortemente contrari alla speculazione di privati e piattaforme di resell. Tanto che molti di loro, tra cui i Coldplay, Dua Lipa, i Radiohead, gli Iron Maiden e Sam Fender, si sono uniti ad alcune associazioni di consumatori per chiedere in una lettera aperta che il governo applichi un tetto ai prezzi del resale di biglietti. Già da mesi si parla di una legge in tal senso: le consultazioni in merito, a dire il vero, si erano concluse la scorsa primavera, ma da allora non si è ancora mosso niente a livello concreto. Da qui la necessità di una lettera aperta, firmata da decine di artisti oltre che da associazioni come Which? e FanFair Alliance, da venue come O2 e da realtà provenienti dall'ambito sportivo, come la Football Supporters’ Association. "Per troppo tempo alcune piattaforme di resell hanno permesso ai bagarini di acquistare in massa i biglietti per poi rivenderli a prezzi gonfiati, costringendo i fan a pagare più del dovuto oppure a perdere i propri eventi preferiti. Tutto ciò erode la fiducia nell'industria dello spettacolo dal vivo e mina gli sforzi di artisti e organizzatori che cercano di rendere i propri concerti accessibili ed economicamente abbordabili" recita la lettera. "Introdurre un tetto restituirebbe fiducia nel sistema, aiuterebbe a democratizzare l'accesso alle arti (come da agenda governativa) e renderebbe più facile per i fan identificare comportamenti illegali e frodi".