Il governo britannico ha confermato di avere in programma un’azione legislativa per azzerare, nel Paese, le speculazioni sul mercato secondario legate alla vendita di biglietti per gli eventi dal vivo: dopo le indiscrezioni fatte trapelare nei giorni scorsi dal Guardian, l’esecutivo guidato da Keir Starmer ha confermato di voler proibire la rivendita di titoli d’ingresso di qualsiasi tipo a un prezzo superiore a quello indicato sul mercato primario - il face value - fatte salve le maggiorazioni per le “inevitabili commissioni” legati alla cessione sul secondary market. Le piattaforme di rivendita - spiegano le autorità britanniche - “avranno l’obbligo legale di monitorare e far rispettare il limite di prezzo”, e “ai singoli sarà vietato rivendere più biglietti di quanti ne avessero il diritto di acquistare nella vendita iniziale”. Le nuove norme diventeranno effettive "quando i tempi tecnici legati all’iter parlamentare di approvazione lo consentiranno". Nel Regno Unito una campagna di sensibilizzazione contro il secondary ticketing era stata sostenuta non solo dalle associazioni di settore come Which? e FanFair Alliance, ma anche da artisti di prima grandezza come Coldplay, Dua Lipa, Radiohead, Iron Maiden e Sam Fender.