Mentre in Italia vive una fase delicata di transizione (ci sarà modo di parlarne prossimamente), negli Stati Uniti la Universal si conferma una roccaforte inattaccabile dalla concorrenza: nel 2005 la sua quota di mercato è cresciuta ulteriormente, passando dal 32 al 35 % grazie ai successi riscossi soprattutto dalle etichette IGA (Interscope Geffen A&M, 11,3 %) e IDJ (Island Def Jam, 7,3 %). <br> Il principale rivale della casa discografica del gruppo Vivendi, Sony BMG, non è invece riuscito a tenere il passo complici le difficoltà riscontrate nell’integrare le due aziende costituenti, non solo sul piano operativo ma anche su quello culturale: la loro market share congiunta, che l’anno scorso sarebbe stata teoricamente del 30 % e quindi molto vicina a quella di Universal, è calata al 25 %, più o meno diviso in parti uguali tra le etichette del gruppo Sony e quelle che fanno capo a BMG.