La catena di abbigliamento americana Pacific Sunwear of California, anche conosciuta come PacSun e controllata dal fondo di private equity Golden Gate Capital, è stata citata in giudizio da Warner Music Group con l’accusa di violazione di copyright: la major si è rivolta al tribunale per ottenere un risarcimento pari a 43 milioni di dollari per l’utilizzo improprio di 290 brani presenti nel proprio catalogo, per i quali è stato chiesto un indennizzo pari a 150mila dollari l’uno. Secondo lo staff legale di WMG PacSum avrebbe utilizzato canzoni appartenenti ai cataloghi del gruppo firmate da artisti come Dua Lipa, Bruno Mars, Lizzo, Cardi B e Ariana Grande per la realizzazione di video promozionali pubblicati su TikTok e Instagram. La sonorizzazione di contenuti prodotti dagli utenti con musiche depositate non è di per sé proibito: entrambe le piattaforme social, infatti, sono in possesso di licenze che autorizzano lo sfruttamento dei cataloghi dei principali player discografici, sia major che indipendenti. Tuttavia i regolamenti di entrambe le piattaforme specificano come l’utilizzo commerciale di musica non rientri tra quelli autorizzati da propri accordi di licenza: la tesi dei legali di WMG è che lo sfruttamento attuato da PacSum possa essere considerato una vera e propria sincronizzazione, operazione che - come è noto - richiede una licenza diretta concessa dall’avente diritto. "La stessa PacSun ha riconosciuto di guadagnare centinaia di milioni di dollari all'anno, di cui 797,8 milioni di dollari nel 2023 e oltre 900 milioni di dollari nel 2022", ha specificato la major - riferisce MBW - nella denuncia depositata presso un tribunale della California: “Gli imputati hanno avuto un enorme successo nell'utilizzare questa strategia di marketing, ottenendo milioni di follower sulle piattaforme dei social media e, di conseguenza, guadagnando centinaia di milioni di dollari di entrate annuali. Tuttavia, gli imputati hanno ottenuto tale successo attraverso la loro palese, volontaria e ripetuta violazione del copyright”. I precedenti legali, apparentemente, deporrebbero a favore della major: nel 2022 Universal Music e Sony Music avevano avuto la meglio, in una causa analoga, sulla società produttrice di energy drink Bang Energy. Tuttavia diverse cause incentrate sullo stesso tema - l’utilizzo commerciale di brani depositati sui social network - non sono ancora arrivate a sentenza: tra le altre, ci sono quella di Universal Music contro la catena di ristoranti tex-mex Chili’s e quella della stessa Warner Music contro l’azienda dolciaria Crumbl, intentata lo scorso aprile.