L’“Economist”, prestigioso settimanale economico e finanziario britannico, dedica a Robbie Williams un servizio in cui definisce l’ex Take That «una stella rinata'». Grande enfasi è posta sulla sua capacità di tornare alla ribalta nonostante le vicissitudini personali (ci si riferisce ai seri problemi con stupefacenti e alcol): singolare che la testata scelga di paragonarlo, per queste ragioni, ad un altro uomo tormentato nel 1998, il presidente degli Stati Uniti Bill Clinton. Williams - candidato a sei 'Brit awards' e forte di oltre 2 milioni di album venduti in Gran Bretagna, record annuale - «ha saputo sfruttare l'assenza sul mercato dei ragazzacci scatenati che sono il simbolo del rock 'n' roll. Gli Oasis, infatti, sono stati pressochè muti per tutto l'anno'». E le sue canzoni? Secondo l’“Economist” «si tratta per lo più di competenti miscugli di stili di altri artisti, dagli Who» (??? - n.d.r.) «ai Pet Shop Boys».<br> Ricordiamo che Williams è tra i firmatari della petizione organizzata da Jean-Michel Jarre contro la pirateria musicale su Internet (v. News).