La Warner, già da qualche tempo (vedi News), aveva ribattezzato le sue divisioni discografiche Atlantic e Warner Bros. La EMI le ha chiamate Capitol e Virgin. E ora anche Sony BMG si adatta al nuovo “trend”, rispolverando i marchi storici Columbia e RCA per contraddistinguere, nel Regno Unito e in Irlanda, i repertori e gli artisti ereditati dalle due società costituenti la joint venture. Il primo, Columbia, assorbirà il repertorio Epic, il secondo – che in Inghilterra sarà affidato alla guida di Craig Logan, uno dei Bros – quello di etichette come Jive e J Records. <br> La decisione, ha spiegato il presidente e ceo di Sony BMG UK Rob Stringer, è legata alla volontà di assicurare alla società e ai suoi artisti “una maggiore identità all’esterno, per mezzo di due gruppi di etichette ben distinte”, mentre il presidente della divisione musicale Ged Doherty ha sottolineato l’impegno a “riattivare due dei marchi di maggior successo nella storia della musica”. Ma sono definitivamente passati i tempi in cui quei nomi rappresentavano case discografiche indipendenti tra di loro e fortemente caratterizzate per “filosofia”, stile e repertorio; né si trovano facilmente in circolazione dei nuovi Ahmet Ertegun (Atlantic) o Clive Calder (Jive), liberi imprenditori magari un po’ megalomani ma dotati di grandi doti da talent scout o di gran fiuto per gli affari. E quelle sigle famose hanno conservato poco o niente, “logo” e ragione sociale a parte, del loro glorioso passato.