Nessuna alleanza con Napster, tantomeno progetti di acquisire la società e il marchio. E nessun piano immediato di lanciare in Rete un negozio di musica digitale (vedi News). I portavoce di Google liquidano come “voci, montature, notizie infondate” le indiscrezioni pubblicate in questi giorni dal New York Post, che davano per molto probabile un’alleanza tra le due imprese, forse anche un passaggio di proprietà in piena regola. Alcuni analisti si erano già messi a ragionare sui motivi che avrebbero indotto il motore di ricerca a preferire la formula della musica a “noleggio”, in abbonamento, rispetto al sistema della vendita brano per brano (o album per album) reso popolare dalla Apple con iTunes. Ma le dichiarazioni ufficiali di Google gettano acqua sul fuoco: e chissà se c’è un fondamento di verità o se il “Post”, stavolta, l’ha sparata davvero troppo grossa.