Dopo aver creato l’indiscusso (e costoso) status symbol tra i lettori digitali portatili, l’azienda californiana sembra sempre più decisa a conquistare le fasce basse e medie del mercato. Rientrano evidentemente in questo quadro strategico la decisione di ridurre di prezzo sull’iPod Shuffle, il prodotto più economico della gamma, e l’introduzione sul mercato di una versione “small” dell’iPod Nano, il lettore che occupa la fascia di medio prezzo nell’offerta Apple. Lo “Shuffle” da 512 megabyte di memoria è sceso di prezzo in Europa a 79 euro, IVA inclusa, quello da 1 gigabyte a 109; nel frattempo è entrato in circolazione un “Nano” da 1 giga (240 brani) a 159 euro, a fianco dei modelli preesistenti da 2 giga, 204 euro, e 4 giga, 263 euro. <br> Apple, che dall’ottobre 2001 ad oggi ha già venduto oltre 40 milioni di iPod, 30 solo l’anno scorso, detiene circa il 70 % del mercato americano dei lettori digitali ma punta ad espandere la sua quota, assestata intorno al 40 %, anche nel resto del mondo. Qualche osservatore si è chiesto se l’improvvisa riduzione di prezzi possa intaccare i suoi margini, che fonti interne all’azienda suggeriscono essere intorno al 20 % lordo: ma l’analista Shaw Wu (American Technology Research) fa notare che per mesi la Apple ha incassato margini più alti a seguito del crollo dei prezzi, fino al 70 %, subito dalle componenti del prodotto, in particolare le flash memory incorporate nel modello Shuffle; e che il potenziale di crescita della domanda è ancora elevato negli stessi Stati Uniti, dove da recenti ricerche solo un terzo delle famiglie dispone in casa di un lettore di musica digitale.