Il nuovo momento magico della musica inglese, almeno sul piano dei riscontri commerciali, è confermato dagli ultimi dati diffusi dall’associazione nazionale dei discografici BPI. Nel 2005 gli acquisti di dischi pubblicati da artisti locali, nel Regno Unito, hanno toccato il loro massimo storico, 62,4 milioni di pezzi, e la produzione nazionale ha recuperato decisamente posizioni nei confronti di quella di importazione: gli album di artisti britannici hanno rappresentato il 49,4 % delle vendite, sette punti percentuali in più rispetto al 2004, contro il 37,7 % dei dischi di provenienza americana. Si tratta, oltretutto, del miglior risultato dal 1998, quando la quota era salita al 51 %.<br> Giustificata la soddisfazione dei discografici britannici, tenuto anche conto del ricambio di nomi ai vertici delle classifiche: “Dai Kaiser Chiefs a KT Tunstall, dai Gorillaz a James Blunt, la musica britannica sta avendo successo su tutti i fronti, e i fan stanno rispondendo in massa”, ha commentato il presidente della BPI Peter Jamieson.