Sempre che il Parlamento non prepari un altro colpo di mano, la nuova legge francese sul copyright non permetterà agli utenti di Internet di scaricare liberamente file audio e video dai servizi peer-to-peer in cambio di una piccola somma annua di denaro, così come prevedeva un emendamento votato a dicembre e che aveva scatenato vivaci reazioni a livello internazionale (anche da parte del presidente della SIAE Giorgio Assumma). Ma anche i contenuti del nuovo testo, riveduto e corretto dal ministro della Cultura Renaud Donnedieu de Vabres e su cui le Camere ricominceranno a discutere a partire dal 7 marzo, restano decisamente fuori dal coro, prevedendo una riduzione delle pene per i file sharer che scaricano ad uso personale e la piena interfunzionalità tra tutti i sistemi di download in commercio. La nuova bozza redatta da Donnedieu de Vabres ridefinisce i contorni del diritto all’uso privato dei file (prevedendo la costituzione di un apposito comitato destinato a stabilire limiti e regole) mentre l’alleggerimento delle sanzioni, ha spiegato il ministro al sito Billboard.biz, serve a “porre fine a pene sproporzionate come quella che manda in galera gli utenti di Internet”. Ma soprattutto la nuova legge francese, se passerà senza modifiche sostanziali, sarà una delle prime al mondo a riconoscere il diritto dei consumatori ad ascoltare la musica scaricata legalmente su ogni tipo di lettore: tanto da non poter essere incriminati di violazioni alle norme antipirateria se, nel tentativo di raggiungere questo scopo, bypasseranno i sistemi di protezione incorporati in ogni sistema. “Non vogliamo”, ha spiegato il ministro, “che la tecnologia serva come alibi per qualunque forma di divisione del mercato in compartimenti stagni”. Ma quali reazioni potranno avere aziende come Apple e Microsoft, gli ha chiesto Billboard.biz? “Ci arriveranno comunque”, è stata la risposta di Donnedieu de Vabres. “Sono i consumatori che lo vogliono”. <br> Intanto, il suo ministero, insieme a quello delle Finanze e alle organizzazioni degli autori Sacem e SACD, ha finanziato la costituzione di un sito Web dedicato proprio al confronto su questo argomento, lestelechargements.com. Su quell’arena elettronica tutti, e principalmente gli autori, potranno far sentire le loro ragioni.