Tre persone residenti a Washington DC si sono dichiarate colpevoli al cospetto di un giudice di pirateria musicale online: come riporta l'agenzia ANSA, i "file sharer" erano stati accusati di immettere sui circuiti "peer to peer" brani non ancora pubblicati ottenuti grazie a "rapporti privilegiati" con ambienti vicini all'industria musicale. Gli imputati rischiano ora di scontare fino a 5 anni di carcere.