“Quote” obbligatorie a protezione del repertorio locale nella programmazione radiotelevisiva, incentivi e detrazioni fiscali per la distribuzione digitale e la digitalizzazione dei repertori, un dipartimento governativo dedicato alla promozione della musica italiana nel mondo, riconoscimento anche alle case discografiche dello statuto di imprese culturali (come già avviene per quelle che operano nei settori del cinema e dell’editoria), inserimento della musica nazionale ed europea nei programmi di incentivazione e sostegno dell’Unione Europea: i punti cardine del programma anticrisi proposto dalla PMI, Produttori Musicali Indipendenti, sono stati rilanciati dal presidente onorario dell’associazione Caterina Caselli nel corso dell’incontro dedicato agli Stati Generali della musica che si è svolto ieri (mercoledì 1 marzo) a Sanremo durante la giornata di sospensione del Festival. “Dal 1999 al 2005 il mercato italiano della musica ha perso oltre il 30%”, ha detto la Caselli. “Le imprese discografiche italiane hanno dovuto ridurre il personale del 40%, e questo vuol dire che in brevissimo tempo per i nostri artisti e per la nostra cultura ci saranno sempre meno possibilità”. “Servono incentivi e servono subito”, ha concluso la titolare della Sugar. “Noi chiediamo alle istituzioni italiane, alle radio, ai giornali e a tutti i fruitori di musica un aiuto per far sì che non si perdano le nostre tradizioni musicali”.