Dopo otto anni trascorsi alla Columbia, il rocker dell’Indiana (ma anche pittore e regista cinematografico) è indeciso se mettersi a pubblicare dischi in proprio facendoseli distribuire dalla Universal o se firmare direttamente un contratto con la major: lo ha rivelato lui stesso al quotidiano della sua città natale, il Bloomington Herald-Times, spiegando di aver avviato una trattativa direttamente con il “boss” della casa discografica leader di mercato, Doug Morris. La stessa Universal, tra l’altro, detiene i diritti del suo migliore back catalog, album come “American fool”, “Uh-huh!”, “Scarecrow” e “The lonesome jubilee”, usciti negli anni ’80 su etichette Riva e Mercury. <br> “Lui non fa commenti, e non pretende di avere la parola finale” ha rivelato Mellencamp al quotidiano locale raccontando di aver fatto ascoltare a Morris del nuovo materiale. “Chiede solo di essere coinvolto in ciò che sto scrivendo. Per me è una novità e mi va bene così”. L’ultimo album di Mellencamp, “Trouble no more”, risale al 2003. Ultimamente il musicista si è messo a collaborare con lo scrittore Stephen King: i due hanno in progetto l’allestimento di musical, intitolato “The ghost brothers of Darkland Country”, per il quale sono ancora alla ricerca di un regista.