Il settimanale musicale Billboard rivela che il sito Webjay.org, un tempo dedito esclusivamente alla condivisione di playlist di canzoni e videoclip autoprodotti, è diventato un punto trafficato di scambio di materiale protetto da copyright. Poiché l’impresa fondata da Lucas Gonze appartiene dal gennaio scorso a Yahoo!, il caso assume rilevanza internazionale e quest’ultima rischia l’incidente diplomatico con le major discografiche, suoi abituali partner per il servizio di download legale MusicMatch (vedi News) e per la piattaforma di video streaming che è diventata un fiore all’occhiello del suo portale Web. Tra le decine di migliaia di playlist fornite dagli utenti e pubblicate su Webjay, scrive Billboard, ce ne sono diverse centinaia che contengono link per scaricare gratuitamente e abusivamente canzoni di Beatles, 50 Cent, Beyoncé e Gorillaz o video di Madonna, Kelly Clarkson, Norah Jones e Usher. <br> Chiamata in causa dal periodico americano, Yahoo! ha risposto attraverso un portavoce che intende rispettare i diritti d’autore e che provvederà a rimuovere dal sito i file che violano i copyright, sottolineando che il processo di incorporazione di Webjay è ancora in una fase di transizione: ma alcuni dirigenti discografici che hanno preferito mantenere l’anonimato hanno replicato di non capire perché la Web company non abbia provveduto da subito a introdurre dei sistemi di filtro del materiale pirata, mentre un noto avvocato (anch’egli anonimo) del music business ha sostenuto che il Webjay di oggi assomiglia al vecchio Napster. Non è neanche la prima volta che Yahoo! incorre (involontariamente) in questo genere di problemi: qualche mese addietro la società era incorsa nelle ire delle case discografiche per il comportamento disinvolto del suo portale cinese, attraverso il quale era possibile connettersi a numerosi siti che consentono il download di musica illegale. Yahoo!, conclude Billboard, è ancora lontano dal realizzare il suo ambizioso progetto, che è quello di sviluppare una grande comunità interattiva di scambio di musica e video nel pieno rispetto dei copyright: un obiettivo che si scontra con la realtà della rete, tuttora caratterizzata da immensi flussi di materiale “pirata” e non autorizzato.