Tra America ed Europa, e nell’impossibilità di integrare senza troppe complicazioni due piattaforme tecnologiche sostanzialmente diverse, la società di Seattle ha scelto il Vecchio Continente, cuore dei suoi affari dopo l’acquisizione di OD2 (vedi News): questa, in sostanza, la strategia che sta dietro alla decisione di Loudeye di vendere i suoi interessi americani (valore dell’operazione: 11 milioni di dollari in contanti) a Muze, società fornitrice di servizi e contenuti editoriali a siti come eBay, Amazon, RealNetworks, Tower Records e Virgin Megastores. <br> La cessione riguarda le attività di “hosting” ed “encoding” digitale (che hanno tra i clienti la major EMI), i servizi commerciali per Web e telefonia mobile impiegati dalle piattaforme che vendono musica e video ai consumatori (Loudeye è una cosiddetta azienda “b2b”, che non tratta direttamente con il pubblico), un amplissimo catalogo di “sample” audio e i servizi di radio on-line. L’operazione, spiega un comunicato diramato dall’azienda, permetterà a Loudeye di “concentrare la maggior parte degli sforzi in Europa”, dove dal 2004 controlla On Demand Distribution (OD2), impresa di servizi per il digitale co-fondata da Peter Gabriel (vedi News) la cui acquisizione le ha permesso di diventare il maggiore venditore europeo di download musicali in formato Windows Media (WMA). <br> Complessivamente, la transazione riguarda circa un quarto del volume d’affari di Loudeye che in questo modo, oltre a incassare denaro fresco, provvede a tagliare drasticamente costi di esercizio ed eliminare sovrapposizioni di funzioni, dal momento che anche la maggior parte del suo personale di stanza negli Usa passerà in organico a Muze. In seguito all’operazione, Loudeye manterrà comunque i suoi quartieri generali a Seattle (ma con uno staff notevolmente ridotto) e continuerà ad essere quotata in Borsa negli Usa. I suoi altri uffici hanno sede a Londra, Bristol, Parigi, Colonia e Milano.