Mentre l’iTunes Music Store ribadisce fedeltà assoluta al principio dei download a prezzo fisso (piegando alla sua volontà le case discografiche più o meno reticenti: vedi News), è proprio sulla flessibilità dei prezzi che certi suoi concorrenti sembrano puntare per recuperare margini di redditività e sottrarre alla Apple quote dell’emergente mercato digitale. Lo rivela il sito Musicweek.com, riportando che OD2 si prepara a lanciare su tutte le sue piattaforme europee (Msn/Microsoft, Tiscali, MyCokeMusic, Wannadoo ecc.) un servizio a prezzi variabili, più bassi per i titoli di catalogo e più elevati per le novità degli artisti “top”. “E’ una delle mosse chiave per far progredire il mercato” secondo Ed Averdeick, managing director europeo e inglese della società controllata da Loudeye. “Non ci sono le condizioni economiche per continuare col metodo ‘flat rate’, e il nostro business non consiste nel sovvenzionare le vendite di download, che è esattamente ciò che si finisce per fare con il prezzo fisso ”, ha aggiunto il manager OD2, sottolineando che l’iniziativa della società ha ottenuto “un forte appoggio da parte delle etichette discografiche”. <br> Anche Virgin Digital, intanto, fa capire di essere disposta ad andare nella stessa direzione, già seguita in Gran Bretagna dalla sua concorrente storica HMV. “Una volta che il mercato sarà ulteriormente maturato, diciamo nell’arco di 12 mesi, sarà più facile frammentare il prezzo dei brani digitali”, ha spiegato un funzionario della società di Richard Branson. “Non abbiamo ancora un piano concreto”, ha aggiunto, “ma sicuramente siamo aperti a dei cambiamenti”.