“Harry Potter e il calice di fuoco”, “Vizi di famiglia”, “The matrix”, “Natural born killers” e qualche altro centinaio di film e show televisivi firmati Warner Bros. finiranno presto nella grande rete di BitTorrent: non sarebbe una novità se non si trattasse, per la prima volta in assoluto, di materiale a pagamento e messo legalmente a disposizione dai legittimi proprietari delle registrazioni. I file digitali audio/video, hanno spiegato i dirigenti Warner, verranno protetti con tecnologia Digital Rights Management (DRM) per impedirne la copia indiscriminata e saranno a disposizione del pubblico sotto forma di noleggio temporaneo o di acquisto permanente. La major cinematografica promette naturalmente alta qualità di riproduzione ma anche costi contenuti; l’obiettivo è verificare se sia possibile convertire gli utenti che finora sono ricorsi a BitTorrent e a software analoghi per scaricare musica e filmati piratati in consumatori digitali “legalizzati”. “Anche se si trattasse di una piccola percentuale, l’impatto sull’industria potrebbe essere enorme”, sostiene la Warner. Alcuni esperti di mercato digitale la pensano diversamente, replicando che il fenomeno negli Stati Uniti è ancora marginale e riguarda meno del 5 % degli utenti del Web. Warner Bros. viene tuttavia lodata per aver cercato di prevenire il problema invece di rincorrerlo affannosamente come sta facendo l’industria discografica.