L’inedito contratto “multilabel” che Elvis Costello firmò ormai otto anni or sono con la Universal (vedi News) doveva servire proprio a questo: permettere al poliedrico e infaticabile artista inglese di svariare in piena libertà sui progetti e generi musicali più diversi. Così, dopo il country/rock/r&b di “The delivery man” (etichetta Lost Highway), l’opera sinfonica “Il sogno” e il live con orchestra jazz “My flame burns blue” (usciti entrambi per Deutsche Grammophon) è la Verve Forecast a pubblicare questo mese “The river in reverse”, attesa collaborazione con il compositore, pianista e arrangiatore di New Orleans Allen Toussaint ispirata proprio alla recente tragedia dell’uragano Katrina. Con il grande musicista sessantottenne della “Crescent city”, abituato a frequentazioni con il mondo rock almeno dai tempi antichi di “Rock of ages” (il doppio live della Band inciso nel dicembre del 1971), Costello aveva già intrecciato più volte le strade in passato (per esempio durante le sedute di registrazione di “Spike”, nel 1989). Mai, però, i due avevano dato vita a un disco insieme, anticipato qualche giorno fa proprio da un’esibizione al New Orleans Jazz & Heritage Festival. Le registrazioni dell’album, informano le note diffuse dalla casa discografica, sono durate due settimane appena, con riprese a caldo effettuate dal vivo in studio (Elvis ha cantato in diretta sovraincidendo successivamente le sue parti di chitarra). Per l’occasione l’inedita coppia si è affidata alla produzione di Joe Henry, ormai specializzato nel recupero di artisti classici e di sonorità vintage, e ai rispettivi, abituali collaboratori: gli Imposters di Costello (Steve Nieve, Pete Thomas e Davey Faragher), più il chitarrista Anthony Brown e la sezione fiati della band di Toussaint composta da Amadee Castenell, Joe Smith, Sam Williams e Brian Cayolle.