“Mi spiace, non c’è musica”. Così scrive il cantautore inglese nella pagina autogestita su MySpace (www.myspace.com/billybragg), spiegando i motivi per i quali ha deciso di ritirare le sue canzoni dal popolarissimo sito americano di “social networking”. Come riporta Lloyd Grove sul N.Y. Daily News, Bragg è in polemica con i gestori del Website perché, sostiene, “una volta che un artista posta qualunque tipo di contenuto (canzoni incluse) questo appartiene a MySpace (vale a dire a Rupert Murdoch), che può farne ciò che vuole in tutto il mondo e senza pagare l’autore”. Il “folk singer elettrico”, noto per il suo impegno politico e per le sue prese di posizione decise, argomenta la sua tesi riportando le clausole del contratto standard di servizio che gli artisti vengono invitati a sottoscrivere con MySpace e che prevedono, a proposito dei testi, messaggi, canzoni, video, podcast e altri materiali postati sul sito, una licenza mondiale “non esclusiva, interamente pagata ed esente da royalty (...) ad usare, copiare, modificare, adattare, tradurre, eseguire ed esporre in pubblico, archiviare, riprodurre e trasmettere tali contenuti”. <br> “E’ il ‘legalese’ che ha causato qualche confusione, e ci stiamo lavorando sopra per chiarire che le licenze richieste da MySpace non servono ad altro che a permettere la condivisione delle opere di un artista nel modo da lui desiderato”, ha replicato un portavoce della società, Jeff Berman. “Ovviamente”, ha aggiunto, “non possediamo la musica di nessuno né facciamo nulla che l’artista non voglia”.