Anche in discografia, si sa, i fuoriclasse sono merce sempre più rara: e così, dopo la piena rivalutazione di Clive Davis, prima cacciato e poi riaccolto con tutti gli onori in casa BMG (vedi News), anche in Warner ci si sta dando da fare per convincere un’altra leggenda del “music biz” americano, Mo Ostin, a tornare sui suoi passi accettando un ruolo di superconsulente. Secondo quanto scrive l’Hollywood Reporter le trattative, svolte per conto di Warner dal presidente e ceo Tom Whalley, starebbero andando avanti da mesi e sarebbero finalmente vicine a uno sbocco positivo. <br> Ostin iniziò la sua carriera nel 1963 come contabile alla Reprise di Frank Sinatra; successivamente aveva guidò per trent’anni la Warner Brothers dei tempi d’oro (Hendrix, Neil Young, Paul Simon, Van Halen, Prince) fiancheggiato dall’altrettanto leggendario Lenny Waronker; usciti entrambi di scena nel 1995 durante un periodo particolarmente travagliato nella storia dell’etichetta, i due assunsero poi il comando delle operazioni in DreamWorks rimanendovi fino a quando, nel 2004, l’etichetta fondata da Steven Spielberg, David Geffen e Jeffrey Katzenberg venne venduta alla Universal. In Warner Ostin, che oggi ha 79 anni, è rimasto talmente popolare che la casa discografica gli ha intitolato i suoi quartier generali di Burbank, nei pressi di Los Angeles. Tutti gli altri “grandi vecchi” della società, sottolinea l’Hollywood Reporter, fanno ancora parte della famiglia: Ahmet Ertegun come presidente onorario della Atlantic, Seymour Stein come amministratore delegato della Sire e Jac Holzman, fondatore della Elektra, come presidente della etichetta digitale Cordless Recordings (vedi News).