Ambasciatore mondiale di tante cause giuste e meritevoli, il cantante degli U2 verrebbe volentieri arruolato come testimonial dalla Free Software Foundation, la ben nota organizzazione americana (ma con diramazioni in tutto il mondo) che si batte a favore del software “libero” e contro le limitazioni alle libertà degli utenti telematici. Il gruppo di pressione originario di Boston si è rivolto esplicitamente a Bono per mezzo di una petizione on-line, chiedendogli di aderire alla sua campagna “Defective by design” che ha per bersaglio quei sistemi di protezione antipirateria della musica digitale (DRM, Digital Rights Management) che, a suo modo di vedere, restringono ingiustamente il diritto degli appassionati di disporre come meglio credono della musica che hanno acquistato, ad esempio copiandola per uso personale o trasferendola da un apparecchio o lettore digitale all’altro (cosa che, com’è noto, il formato di compressione dei file iTunes della Apple o il WMA di Microsoft non permettono di fare o consentono soltanto in misura limitata). <br> La Free Software Foundation sostiene anche che la libera circolazione dei file finirebbe per incrementare il consumo legale di musica digitale portando al mercato nuove fasce di consumatori, e per ribadire la sua radicale presa di posizione anti DRM ha organizzato recentemente manifestazioni di protesta davanti agli uffici della Recording Industry Association of America (RIAA) e a diversi punti vendita della Apple. Bono per il momento non si è pronunciato, ma dati i suoi ottimi rapporti con l’azienda di Cupertino (che ha commercializzato un modello “custom” di iPod dedicato agli U2) viene difficile pensare che voglia voltare le spalle all’amico Steve Jobs.