Entro fine anno, negli Stati Uniti, MySpace inizierà a vendere musica in download per conto degli artisti che pubblicano pagine Web sul portale, consentendo ai loro fan di acquistarla senza doversi trasferire su un altro indirizzo Internet (finora sul sito la musica era disponibile solo per l’ascolto in streaming). Il supporto tecnico necessario al funzionamento del nuovo servizio, attualmente in fase di sperimentazione, è fornito da Snocap, la società creata dall’ideatore di Napster Shawn Fanning (vedi News) che è partner dell’iniziativa e che ne gestisce il database assicurandosi che le transazioni economiche vengano compiute da chi ne ha effettivamente diritto. Attraverso l’interfaccia creata dalla azienda di Fanning gli utenti possono scorrere il catalogo di canzoni poste in vendita e acquistarle nel formato mp3 privo di protezione anticopia (il che fa supporre che saranno quasi esclusivamente band emergenti o prive di contratto discografico a usufruirne). Sarà l’artista stesso a decidere il prezzo del download, riconoscendo a MySpace e Snocap una percentuale, non meglio precisata, degli introiti. <br> “Questo vuol dire che una band dello Iowa potrà raggiungere facilmente gli utenti di MySpace che si trovano a Los Angeles e arrivare, potenzialmente, a 6 milioni di persone vendendo musica in un luogo che i suoi fan sono abituati a visitare” ha spiegato Chris DeWolfe, amministratore delegato della società di Los Angeles che oggi è controllata dal gruppo News Corp. di Rupert Murdoch (vedi News). Il bacino di utenza potenziale del servizio è enorme: MySpace ospita oggi pagine autogestite di oltre 3 milioni di solisti o gruppi musicali, e gli stessi fan sono invitati a pubblicare sulle loro pagine Web il link al “negozio” autogestito dall’artista preferito, amplificandone così la penetrazione e la visibilità. Secondo Terry McBride, ad dell’etichetta canadese Nettwerk Records e manager di gruppi abbonati ai servizi di MySpace, questa è la strada del futuro: “E’ un passo nella giusta direzione. Crediamo fermamente che il prossimo grande rivenditore di musica sarà il consumatore stesso”.