La fortezza di iTunes sembra inespugnabile, Microsoft si prepara a lanciare la piattaforma Zune, eMusic ha appena aperto in Europa: quanto basta a spingere i proprietari di Napster a valutare se non sia il caso di cercare un nuovo partner “strategico” o addirittura di vendere tout court. Per ora è solo un’ipotesi, ha spiegato il presidente Chris Gorog attraverso un comunicato ufficiale pubblicato sul sito, ma intanto la società ha affidato alla banca d’affari UBS il compito di studiare un piano di riorganizzazione industriale, indicando tutte le opzioni strategiche disponibili. A un eventuale nuovo proprietario (sarebbe il quarto, dopo il fondatore Shawn Fanning, la tedesca Bertelsmann e la statunitenese Roxio) la Web company porterebbe in dote circa mezzo milione di abbonati ai suoi servizi musicali, ma anche bilanci in perdita (9,6 milioni di dollari di deficit nel primo trimestre 2006). I programmi di sviluppo dell’azienda, indipendentemente da una vendita o meno, restano comunque ambiziosi: in autunno Napster aprirà in Giappone, il secondo mercato musicale al mondo, mentre sono in cantiere nuove iniziative nel campo della mobile music, in collaborazione con un nuovo partner il cui nome non è ancora stato svelato.