E’ proprio arrivato il momento dell’addio, per uno dei marchi più noti ai consumatori di dischi di tutto il mondo? Tower Records, la più celebre catena di negozi di dischi americana fondata nei primi anni ’60 da Russ Solomon, è ufficialmente in liquidazione, dopo che il giudice fallimentare ha chiuso l’asta di aggiudicazione assegnando la vittoria a un gruppo di creditori capitanato dalla società Great American (vedi News) e intenzionato a smembrarne il patrimonio. La loro offerta da 134,3 milioni di dollari ha prevalso su quella della catena concorrente Trans World, l’unica che avrebbe avuto probabilmente interesse a salvaguardare il marchio di Solomon, i suoi negozi e i suoi 2.700 dipendenti. <br> Una chance di sopravvivenza, in verità, per Tower Records sussiste ancora, almeno nel mondo on-line: una società facente parte del consorzio di Great American, Norton LLC, ha offerto 3,8 milioni di dollari per l’acquisto del sito Tower.com e della rivista a distribuzione gratuita Pulse. Ma intanto Tower ha già iniziato le svendite pre-chiusura, e al suo indirizzo arrivano i primi messaggi di cordoglio: “E’ un giorno triste per il music business e mi sento male per tutti i dipendenti della società” ha detto Jim Urie, responsabile della distribuzione dello Universal Music Group. “Tower rimarrà probabilmente il più importante brand di tutti i tempi nella storia del commercio discografico”. Solomon aveva aperto il suo primo punto vendita nel 1960 nel retrobottega di una drogheria gestita dal padre a Sacramento, in California. Al 1969 risale invece l'inaugurazione dello storico negozio sul Sunset Boulevard di Los Angeles.