“Operazione simpatia” di Bill Gates nei confronti dell’industria musicale (con contemporaneo sgambetto alla Apple e a Steve Jobs): il boss della Microsoft ha accettato di dirottare alle case discografiche una fetta degli introiti che incasserà con la vendita del nuovo lettore portatile Zune, atteso a giorni nei negozi statunitensi (e per la primavera 2007 in Europa), a titolo di compensazione delle perdite derivanti dalla pirateria e dalla copia privata dei file musicali. <br> Il primo accordo in tal senso è già stato firmato con la Universal Music, e altri dovrebbero seguire a breve (mentre restano sconosciute, per ora, le percentuali concordate di spartizione degli incassi). Proprio il presidente della major leader di mercato, Doug Morris, si era augurato che “le società creative e quelle tecnologiche capiscano quanto i loro destini futuri sono intrecciati tra di loro”, aggiungendo che il loro rapporto potrà funzionare solo nel momento in cui “nessuno cercherà di approfittarsi dell’altro”. Gates, con questa mossa a sorpresa, gli ha teso la mano mettendo contemporaneamente in una posizione scomoda i rivali di Apple Computer: dominatori incontrasti del mercato, finora, con un apparecchio, l’iPod, che com’è noto viene usato non solo per comprare musica digitale ma anche per copiarla, legalmente (dalla collezione dei propri cd) o illegalmente (reti p2p).