Se vuole riconquistare la fiducia dei consumatori e degli artisti, l’industria discografica deve accettare l’idea di distribuire gratuitamente sul mercato una parte del suo catalogo. Lo sostiene il presidente inglese di Sony BMG, Ged Doherty, che ha ribadito il suo punto di vista intervenendo a Londra, nei giorni scorsi, a una conferenza sulla musica digitale intitolata “Beyond The Soundbytes”. <br> “Per ristabilire un contatto e varcare l’uscio”, ha detto in quella sede il dirigente discografico, “potrebbe essere utile regalare qualcosa, poi pensare a cosa invece è possibile vendere e a come pagare gli artisti. L’esempio esiste già: guardate a come ha fatto l’industria della musica dal vivo a decollare”. Doherty ha sottolineato la necessità di ripensare radicalmente le strategie della discografia, oggi che i vecchi modelli di business sono stati messi in crisi dall’apparizione di outsider di successo come Apple Computer, MySpace e YouTube. <br> Sony BMG era però l’unica major presente all’evento, accanto a rappresentanti del mondo musicale indipendente, al cantautore Billy Bragg e al suo manager Peter Jenner, veterano della scena (con Andrew King, nel 1966, fu il primo manager dei Pink Floyd) e autore di un saggio sul music business nell’era digitale che ha dato nome al convegno.