La famiglia Mays, che continua a detenere il controllo del colosso della musica dal vivo Live Nation, ha venduto l’impero Clear Channel, detentore di 1.150 stazioni radio negli Stati Uniti, a un consorzio di investitori privati capeggiato dalle finanziarie Thomas H. Lee Partners e Bain Capital (da tre anni azioniste di riferimento anche della casa discografica Warner Music, vedi News). L’operazione, che include anche il ramo d’azienda relativo alla cartellonistica pubblicitaria, è andata in porto per 26,7 miliardi di dollari, comprensivi di 8,1 miliardi di debiti, e si giustifica con il sostanzioso incremento di valore procurato agli azionisti della società: la cifra concordata (molto superiore, per esempio, a quella che US Airways ha offerto più o meno negli stessi giorni per l’acquisto della compagnia aerea Delta: 8 miliardi di dollari) equivale infatti a 37, 60 dollari per azione, il 10,2 % in più della quotazione di Borsa del giorno in cui l’atto di compravendita è stato firmato. I termini del contratto non vengono modificati dalla decisione di Clear Channel di liquidare le sue 42 emittenti televisive e 448 delle sue stazioni radio di minor ascolto e raccolta pubblicitaria. <br> Sorprendendo alcuni osservatori, le società hanno congiuntamente annunciato che Mark e Randall Mays, rispettivamente amministratore delegato e direttore finanziario attuali di Clear Channel, resteranno nel management di vertice dell’azienda: entrambi sono figli di L. Lowry Mays, settantunenne fondatore dell’impresa.