Possedere un iPod non significa necessariamente comprare file musicali su iTunes. E’ un dato di osservazione comune, ma ora è confortato da uno studio di Forrester Research: il noto ente di ricerca è partito da un elementare calcolo matematico, dividendo il numero di canzoni vendute finora dal “music store” della Apple (un miliardo e mezzo di pezzi, da fonti ufficiali) per il numero di lettori in circolazione; ne risulta che ciascun possessore del piccolo lettore musicale ha scaricato in media 22 canzoni a pagamento dal negozio digitale. “La gente”, sostiene l’analista Josh Bernoff, “compra un certo numero di canzoni su iTunes, e poi si ferma”. Cosicché, e nonostante la Apple sostenga pubblicamente di essere oltre il punto di pareggio nei bilanci del suo “negozio”, Forrester ritiene al contrario che vendite e fatturati di iTunes siano già e fortemente in declino: tesi suffragata da un’analisi delle transazioni con carta di credito effettuate nell’ultimo anno e mezzo dallo "store", che proverebbero un crollo del 65 % dal mese di gennaio ad oggi. Il dato, tra l’altro, è perfettamente compatibile con quello generale di settore evidenziato da Nielsen SoundScan. L’osservatore ufficiale del mercato per conto dell’industria registra incassi stazionari o in calo da nove mesi a questa parte per tutti i maggiori negozi on-line, tanto da mettere in dubbio le magnifiche sorti e progressive della musica digitale “legale”. <br> Quanto ad Apple, se davvero così stanno le cose, viene confermata un’altra opinione comune: Steve Jobs e i suoi non usano l’iPod come ariete per sfondare nel mercato musicale; seguono piuttosto il procedimento inverso per rafforzare la loro leadership nel settore dei lettori mp3.