La società di Amburgo fondata e diretta da Michael Haentjes sembra aver superato il momento difficile da sovra-crescita (vedi News), e per il terzo anno consecutivo registra un attivo di bilancio che le permette di pianificare la distribuzione di dividendi ai suoi azionisti (0,20 euro per azione). I dati preliminari sull’anno finanziario chiuso al 30 settembre indicano infatti un incremento nel fatturato di gruppo da 129,3 a 137 milioni di euro e un profitto netto di 11,2 milioni; tra i maggiori successi discografici dell’anno si segnalano gli ultimi album di Deep Purple e Chris de Burgh. <br> edel, che oggi controlla nove filiali europee con oltre 750 dipendenti, è nata come etichetta e “holding” musicale con ramificazioni nel campo della produzione e distribuzione discografica, del marketing artistico e delle edizioni ma ora, ha sottolineato Haentjes, il suo business si estende “molto al di là del raggio d’azione di una casa discografica tradizionale”, con la produzione e la commercializzazione di libri, audiolibri, earBooks (un suo trademark) e videogames, e una divisione servizi logistici e industriali, optimal media production, che produce e distribuisce supporti fisici e digitali per aziende terze (anche del settore bancario e informatico) e che oggi rappresenta il maggior elemento di spinta nello sviluppo economico del gruppo. “Siamo ben avviati verso l’obiettivo di diventare una società di entertainment integrata”, ha detto Haentjes, “e siamo convinti che lo faremo con successo”: intanto, proprio a marcare l’allargamento di orizzonti, edel records GmbH è stata ribattezzata edel entertainment.