Grazie ai download a pagamento da Internet, il 2006 si è chiuso negli Stati Uniti con un incremento sostanziale delle vendite di musica registrata: 1,2 miliardi di pezzi complessivi (supporti fisici + file audio), il 20,8 % in più rispetto all’anno precedente, anche se nel frattempo gli acquisti di album nei negozi di dischi sono calati di un altro 5 %, a 588,1 milioni di unità. L’album più venduto dell’anno, informa l'associazione di categoria RIAA, è stato la colonna sonora di “High school musical” della Disney, 3,7 milioni di copie, mentre soli altri due titoli, “Me and my gang?” di Rascal Flatts e “Some hearts” di Carrie Underwood, hanno superato quota 3 milioni (il che sembra dare ragione a chi insiste sulla cosiddetta teoria della “long tail”, e cioè delle vendite frammentate su tanti titoli, in sostituzione dei mega-hit del recente passato). <br> A proposito di negozi: la crisi del canale di distribuzione tradizionale ha colpito soprattutto i rivenditori indipendenti, che hanno visto diminuire del 18,4 % i propri volumi di vendita, a fronte di un –12,4 % per le catene e un – 3,8 % per i grandi magazzini e i supermercati. Al contrario, continuano a prosperare (+44,4 %) i negozi on-line come Amazon e crescono le vendite di cd ai concerti, attraverso la televisione o via mail order. Tra le case discografiche, Universal Music si conferma leader di mercato con una fetta del 31,6 %, seguita da Sony BMG (27,4 %), Warner Music (18,1 %) ed EMI (10,2 %). Alle etichette indipendenti resta una quota del 12,6 % .