A dispetto di quel che si dice da tempo sulla capacità di rigenerazione dell’industria della musica, la discografia britannica continua a sfornare nomi nuovi a ripetizione: il 2006, ad esempio, si è chiuso con un bilancio di ben quattordici debuttanti nella Top 100 contro gli otto dell’anno precedente, con James Morrison, Paolo Nutini e i Fratellis a guidare il piccolo e agguerrito plotoncino dei “nuovi talenti” del Brit Pop. Complessivamente, informa l’associazione di categoria BPI, gli artisti nazionali si sono accaparrati il 61,9 % degli hits dell’anno, il risultato migliore registrato negli ultimi dieci anni. Il best seller assoluto del 2006, tra gli album, come Rockol ha già avuto occasione di scrivere (vedi News) è risultato essere “Eyes open” degli Snow Patrol, che ha venduto oltre un milione e mezzo di copie (sopra il milione di pezzi si sono assestati anche i dischi di Take That, Arctic Monkeys, Kooks e Razorlight); tra i singoli ha primeggiato “Crazy” dei Gnarls Barkley, capace di accumulare oltre 400 mila download a pagamento da Internet. Risultati più che soddisfacenti, insomma: tanto che, a sentire il presidente (dimissionario) della BPI, Peter Jamieson, “la musica britannica sta entrando in una nuova età dell’oro, come avevamo predetto due anni fa”.