Dieci milioni di iPhones entro il 2008: è questo l’obiettivo di vendita che Steve Jobs ha annunciato martedì (9 gennaio) alla platea del MacWorld di San Francisco per il nuovo prodotto multimediale della famiglia Apple Inc. (insieme alla Apple TV già nota ufficiosamente col nome di iTV, la piastra che consente di trasferire sul televisore di casa i film acquistati da iTunes e scaricati sul computer). “Puntiamo, per ora, a una quota dell’1 % sul mercato mondiale della telefonia mobile”, ha detto il boss dell’azienda californiana: aspettativa che i principali analisti considerano realistica, tenuto conto anche dei tempi di commercializzazione del prodotto (giugno negli Stati Uniti, fine anno in Europa, 2008 in Asia). <br> Dopo gli entusiasmi iniziali, intanto, qualcuno comincia già a fare le pulci al nuovo gioiello tecnologico di casa Apple, sottolineando quello che non permette di fare: ad esempio, scaricare direttamente musica dal negozio iTunes, oppure sincronizzare in modalità wireless il dispositivo portatile al computer per il trasferimento dati (ci vuole un filo di collegamento). Almeno per ora, inoltre, la tecnologia wi-fi e Bluetooth incorporata nell’iPhone non può essere utilizzata per il file sharing (come avviene invece, sia pure limitatamente, con lo Zune di Microsoft); mentre una versione 3G dello “smartphone” targato Apple sarà disponibile solo in un secondo momento. <br> Un’ultima curiosità: in molti si sono meravigliati del fatto che la Apple abbia davvero scelto il nome iPhone per il suo prodotto, dal momento che il marchio era già stato registrato dalla Cisco. Sembra però che tra le due aziende sia sopraggiunto un accordo.