Di Roger Ames, per ora, neanche l’ombra: esautorati Alain Levy e David Munns (vedi News), per riorganizzare la EMI il nuovo amministratore delegato Eric Nicoli ha deciso di attingere alle risorse interne, assumendosi la responsabilità diretta del Nord America, confermando Tony Wadsworth alla guida di Irlanda e Regno Unito e ampliando le responsabilità internazionali di Jean-François Cecillon. Il manager francese, che già presidiava l’intera Europa Continentale (quindi anche gli affari italiani della major), è stato nominato presidente e ceo di EMI Music International, allargando la sua sfera di competenza a Giappone, Asia, America Latina ed Australia/Nuova Zelanda e al coordinamento del global marketing team diretto da Mathieu Lauriot-Prevost. Sale di grado anche Ian Hanson, l’architetto del famoso contratto multilaterale con Robbie Williams che Nicoli ha ora promosso al ruolo di chief operating officer con responsabilità diretta sui business affairs, la gestione operativa, la produzione e la distribuzione di prodotti fisici e digitali. <br> Nel ricordare i meriti conseguiti sul campo da Cecillon nei due anni e mezzo passati alla guida della divisione europea del gruppo, Nicoli ha sottolineato l’incremento di quota di mercato di quasi tre punti percentuali nell’area, i profitti triplicati e l’affermazione di diversi artisti a livello continentale, tra cui Finley, Subsonica e Mondo Marcio in Italia.