Crollano tristemente i piccoli negozi di dischi del Regno Unito, quelli che hanno alimentato generazioni di musicisti e fornito allo scrittore Nick Hornby lo spunto principale e l’ambientazione del celebre romanzo “Alta fedeltà”. Artisti e giornalisti si stanno mobilitando per salvare Spillers di Cardiff, il più vecchio emporio musicale dell’Impero (vedi News), ma nessuno ha potuto far niente per Reckless Records, il negozietto di Berwick Street (nel cuore di Londra, a Soho, poco distante da Tottenham Court Road) ben noto anche agli appassionati italiani di passaggio nella capitale. <br> Duncan Kerr, general manager del punto vendita costretto ad abbassare la saracinesca dopo 23 anni di attività, spiega che a infliggere il colpo mortale è stato un mese di gennaio “estremamente difficile”, con un calo che non ha esitato a definire “devastante” nelle vendite di cd e vinili usati, punto di forza della sua attività. “Internet”, ha aggiunto parlando con i giornalisti di Music Week, “ha cambiato tutto. I file scambiati in Rete, le vendite a basso prezzo, il downloading – insomma, i motivi che sappiamo – hanno avuto l’effetto di una gran botta. Nel momento in cui HMV svende il suo stock al solo scopo di restare a galla, come possiamo competere?”. <br> Nel suo momento d’oro, Reckless aveva aperto addirittura oltreoceano, a San Francisco e a Chicago: altri tempi, dal momento che a Londra aveva già dovuto chiudere i punti vendita di Islington (il primo ad aprire, nel 1983) e Camden. Magra consolazione, per Kerr, sapere che lo stesso giorno (voci per ora ufficiose) ha chiuso anche Steve's Sounds, altra nota insegna situata in prossimità di Leicester Square.