Da Virgin Records (era il lontano 1973) a Virgin Media, passando per i megastore, gli aerostati, i treni, gli aerei, le palestre, i telefonini e un'altra etichetta discografica (V2, oggi anch'essa passata in mani altrui: vedi News). Il vulcanico Richard Branson, anche se non tutte le sue ultime scommesse sono state un successo, non si dà per vinto e rilancia sul tavolo da gioco dell'entertainment globale con una "multipiattaforma" che abbraccia tv digitale, banda larga, telefonia fissa e mobile. La nuova impresa nata dalla fusione tra le tv via cavo NTL e Telewest e la "telecom" Virgin Mobile rappresenta, secondo lo stesso Branson "una pietra miliare nella storia dell'industria dei media e delle comunicazioni via cavo in particolare". Non è l'unica nuova iniziativa del magnate inglese: il 20 febbraio inizia anche a trasmettere Virgin Central, un canale televisivo on-demand che si affianca all'offerta di Virgin Media nel campo dei video musicali, film e concerti.