Le major annaspano ma altri, inattesi protagonisti si affacciano nel mondo dell’imprenditoria musicale. E non si tratta soltanto di società a scopo di lucro come Ingenious, il fondo della City londinese che ha deciso di investire su artisti come Peter Gabriel e Prodigy (vedi News), ma anche di enti di beneficenza come il celebre Prince’s Trust britannico, fondato nel 1976 e presieduto dal Principe Carlo. <br> L’ente, che fornisce assistenza non solo economica ai giovani cittadini britannici disoccupati o bisognosi di istruzione, ha appena annunciato l’imminente ingresso nel business delle edizioni musicali, con una società che intende mettersi direttamente in competizione con EMI, Warner Chappell e le altre grandi aziende specializzate (sarà comunque una major, BMG Music Publishing, a curarne amministrazione e distribuzione): lo scopo è quello di portare denaro nelle casse del fondo attraverso lo sfruttamento economico di un proprio catalogo di autori e canzoni. <br> Il Prince’s Trust, in realtà, non è nuovo a “contaminazioni” col settore musicale: oltre ad organizzare a scopo benefico eventi dal vivo di portata internazionale ha anche aiutato finanziariamente a inizio carriera gruppi di successo come gli Snow Patrol e gli Stereophonics. Per questa sua nuova impresa l’ente ha ingaggiato un manager esperto come Mike Cobb, che già si era occupato dello sviluppo della divisione di publishing musicale della Bbc, e che ora spera di coinvolgere nel progetto non solo artisti sensibili alle cause che esso promuove (il primo ad accettare un ruolo di “ambasciatore” è stato il tastierista Jools Holland) ma anche emittenti tv e agenzie pubblicitarie, e che ha anche in mente di allestire “workshop” e corsi educativi per giovani aspiranti autori e compositori. Nelle sue parole, “saremo i primi editori con una buona causa del Regno Unito se non del mondo”.