Chiusa la vertenza tra Universal e il sito Internet Bolt (vedi News): il servizio di video-sharing, citato in giudizio dalla major per violazione di copyright (vedi News), ha accettato di pagare un risarcimento danni (10 milioni di dollari, si dice) e si è impegnato a introdurre, entro i prossimi 60 giorni, i "filtri" tecnologici atti a impedire la diffusione non autorizzata sulla piattaforma di video e canzoni del catalogo Universal. <br> Doug Morris, presidente della casa discografica, si è detto molto soddisfatto dell'esito della vicenda, favorito dai buoni rapporti professionali che intercorrono tra lui e GoFish, nuovo proprietario di Bolt (un sito che, come YouTube, si fonda sui contenuti generati dagli stessi utenti). Ma, ha avvertito, "continueremo a vigilare sul Web per la protezione dei nostri diritti e di quelli dei nostri artisti e autori".