Tra la Aim inglese (Association of Independent Music) e i dissidenti di Ministry of Sound, in rotta sul preaccordo Warner-Impala riguardante una possibile fusione tra la major americana e la EMI (vedi News), la V2 sta dalla parte delle "istituzioni". Con una dichiarazione scritta firmata congiuntamente dall'ad Tony Harlow e dal managing director inglese David Steele, l'etichetta che fu (e ora non è più) di Richard Branson invoca compattezza spiegando che il settore indipendente "ha bisogno di mostrare la sua forza e di essere unito". <br> "Essere consultati, anche se con molti limiti", scrivono Harlow e Steele, "è preferibile a essere ignorati come è accaduto regolarmente in occasione dei tre tentativi di merger precedenti". "Chi sceglie di starsene fuori a lanciare pietre", sostengono i dirigenti V2 lanciando una frecciata a MoS, "ha ceduto il suo diritto di contribuire costruttivamente al dibattito".