La nota catena inglese, cui fanno capo nel mondo 235 punti vendita con insegna omonima (specializzati nella vendita di cd, dvd e videogiochi) e 330 librerie con marchio Waterstone’s, chiuderà l’esercizio finanziario in corso con un risultato molto al di sotto delle aspettative (i profitti stimati sono circa 10 milioni di sterline, 14,6 milioni di euro, meno del previsto). E dopo avere emesso un “profit warning” che ne ha fatto crollare le azioni in Borsa dell’11 %, ha enunciato in dettaglio le misure d'urgenza con cui intende correre ai ripari riducendo i costi di gestione, recuperando competitività nel core business e aprendo nuovi canali di vendita: il suo programma triennale prevede un risparmio di circa 40 milioni di sterline (58 milioni e mezzo di euro) attraverso una accurata razionalizzazione degli approvvigionamenti, un ampliamento dell’assortimento in negozio di prodotti digitali, iPod e lettori mp3 e un incremento delle vendite di musica in download per far fronte al calo della domanda di cd e dvd, su cui incide pesantemente anche la concorrenza di supermercati come Tesco (il sito HMV.co.uk, che oggi assorbe circa il 6 % delle vendite del gruppo, dovrebbe salire al 20 % del giro d’affari globale nel 2010). HMV lancerà anche un sito di “social networking” in collaborazione con Universal Music e 20th Century Fox, con film e giochi acquistabili in modalità pay-per-play e musica scaricabile e duplicabile su cd. La nuova dirigenza della catena sta anche pensano a vendere alcuni dei punti vendita meno redditizi, soprattutto in Giappone. <br> Saranno misure sufficienti a riconquistare competitività? Alcuni analisti ne dubitano: “Restiamo molto scettici a riguardo delle prospettive future del gruppo”, dicono ad esempio gli esperti di Numis Securities, “perché non vediamo come queste iniziative possano salvare HMV dai problemi strutturali che si trova a dover affrontare”.