Mentre fioccano i consuntivi (negativi) sul 2006, circolano già le prime previsioni sull’anno che attende l’industria discografica mondiale. Gli analisti di Merrill Lynch, che sull’argomento hanno appena espresso le loro conclusioni nel quadro di una valutazione complessiva del gruppo Warner Music, sostengono (e non c’è da stupirsene) che si tratterà di un altro anno gramo, con vendite al dettaglio ulteriormente in calo del 3%. “Un peggioramento significativo”, scrive nel suo rapporto la ricercatrice Jessica Reif Cohen, “rispetto alla nostra precedente previsione di crescita del 2 % negli Stati Uniti e a livello globale”, ricavata dall’osservazione del trend negativo che un po’ in tutto il mondo, e soprattutto negli Usa (- 16,6 % nel primo trimestre) è proseguito durante i primi mesi di quest'anno. La sua conclusione è che “data la decelerazione naturale dello sviluppo del digitale e l’accelerazione del declino dei supporti fisici, un ritorno imminente alla crescita per l’industria non appare più probabile”.<br> Morale: al momento Warner non merita di meglio che un rating “neutrale”, e risulta consigliabile investire piuttosto su società del settore entertainment “con una prospettiva di crescita più chiara”; ciò nonostante, conclude la Cohen, “più peggiorano i valori fondamentali, più probabile diventa una fusione con la EMI”.