La teoria della “lunga coda”, teorizzata da Chris Anderson di Wired a proposito della musica digitale, sembra avere un suo riscontro anche nel mercato tradizionale: in Gran Bretagna, in un momento di minimo storico per le vendite degli album da classifica, tiene al contrario la domanda rivolta ai cosiddetti prodotti di nicchia disponibili in formato cd. <br> Il dato emerge da una ricerca condotta dal settimanale Music Week che ha verificato come, effettivamente, gli acquisti del pubblico si stiano progressivamente sparpagliando su un numero maggiore di titoli dalle vendite mediamente inferiori: nel periodo preso in considerazione, i primi tre mesi del 2007, gli acquisti di album che hanno raggiunto la Top 200 sono crollati a 11,29 milioni di unità (- 21 %), mentre quelli dei titoli non comparsi in classifica si sono stabilizzati intorno ai 13,10 milioni di pezzi (- 3 % circa). A stimolare la redistribuzione delle vendite, sostiene il direttore commerciale di Universal Brian Rose, sono diversi fattori: ad esempio le riduzioni di prezzo applicate dalla case discografiche ai cd da classifica, che avrebbero ridotto il margine dei rivenditori costringendoli a rivedere l'assortimento, ma anche l’allargamento costante della clientela che ricorre a negozi on-line con grande "profondità" di catalogo come Amazon.co.uk e Play.com. E’ una buona notizia, conclude Music Week, ma non per tutti: resistere sul mercato senza vendere hit album ma solo titoli di catalogo, sostengono alcuni rivenditori indipendenti, diventa possibile solo se si svolge la propria attività in una metropoli o in un grande centro urbano.