Download temporanei e a “noleggio”? No, grazie. Steve Jobs, amministratore delegato della Apple, non sembra intenzionato a cedere alle pressioni delle case discografiche che vorrebbero convertire iTunes a un modello di offerta misto, acquisti di singoli e album digitali “alla carta” (come succede ora) accanto alla possibilità di scaricare musica temporaneamente in cambio di un abbonamento mensile come già succede con servizi concorrenti quali Napster, Rhapsody ed eMusic. “Finora il modello di subscription ha fallito”, ha tagliato corto Jobs. “Mai dire mai”, ha aggiunto, “ma i nostri clienti non sembrano interessati”. <br> Bisogna anche aggiungere che nei confronti delle case discografiche, con cui sta iniziando a discutere il rinnovo dei contratti di licenza (vedi News), il Re Mida della musica digitale tiene il coltello dalla parte del manico: il suo iTunes Music Store continua a servire il 70-80 % di coloro che cercano musica legale on-line, e la sua società ha appena incassato il miglior risultato trimestrale gennaio-marzo della sua storia, con profitti in crescita di quasi l’88 % sullo stesso periodo dell’anno precedente (770 milioni di dollari, a fronte di introiti pari a 5,26 miliardi di dollari) mentre le vendite degli iPod registrano un ulteriore aumento del 24 % (10 milioni e mezzo di pezzi dall’inizio dell’anno).