Nel 2004, quando le due major si fusero tra di loro (vedi News), dall’operazione puramente discografica vennero escluse per motivi di antitrust le rispettive società di edizioni musicali: Sony/ATV, rimasta in comproprietà alla multinazionale giapponese e a Michael Jackson, e BMG Music Publishing, che il gruppo tedesco Bertelsmann ha in seguito deciso di cedere a Universal Music (vedi News). Ma ora, rivela l’amministratore delegato Rolf Schmidt-Holtz in un’intervista rilasciata all’edizione tedesca del Financial Times, Sony BMG ha intenzione di rimettersi in gioco e di “fare qualunque cosa per rientrare sul mercato”. “I nostri azionisti”, ha spiegato il manager tedesco, “ritengono più attraente una società musicale che operi anche nel business editoriale (oggi decisamente più redditizio della attività di vendita e distribuzione di dischi, grazie agli introiti che si ottengono dall’utilizzo dei brani musicali al cinema, in tv o in pubblicità, e dalle altre forme di sfruttamento dei copyright). “Non è necessario fare acquisizioni”, ha aggiunto Schmidt-Holtz, “anche se la cosa avrebbe perfettamente senso”.