La casa discografica inglese non vive certo un momento brillante (si vedano i ripetuti “profit warning” emessi in questi mesi) ma vanta pur sempre un catalogo dall’appeal irresistibile (Beatles, Pink Floyd, Robbie Williams, Norah Jones, Coldplay, ecc.). Di conseguenza non mancano i potenziali compratori: dopo Warner Music e One Equity Partners (vedi News), scrive il Sunday Telegraph, si stanno facendo avanti anche due “fondi hedge” statunitensi, Fortress e Cerberus. Secondo il foglio londinese la loro offerta sarebbe inferiore ai 260 pence per azione proposti in marzo da Warner (vedi News) e rifiutati dalla EMI, che del resto aveva respinto al mittente anche una precedente e più sostanziosa offerta della concorrente americana (320 pence per azione). Fortress e Cerberus sarebbero tuttavia convinte della loro possibilità di giocare al ribasso, contando sul fatto che una eventuale fusione tra EMI e Warner correrebbe il rischio di essere bloccata dall’Antitrust.