E’ costato caro al gruppo tedesco Bertelsmann l’appianamento delle antiche vertenze legate al suo coinvolgimento finanziario nelle attività di Napster, la piattaforma di distribuzione musicale che allora (correva l’anno 2000) batteva ancora bandiera pirata ed era il simbolo del file sharing illegale. Le cause con le concorrenti EMI e Warner Music (vedi News) si sono chiuse solo in queste ultime settimane, e il denaro speso per la risoluzione extragiudiziale della vicenda, 114 milioni di euro, ha inciso negativamente sul risultato trimestrale di Bertelsmann, in rosso di 70 milioni di euro a fronte dei 99 milioni di euro di profitto incassati nello stesso periodo dell’anno scorso. <br> La holding tedesca ha visto decrescere anche il suo fatturato (- 1,9 %, 4,38 miliardi di euro) dopo la vendita a Universal delle edizioni BMG per 1,63 miliardi di euro (impiegati per riprendere possesso del 25,1 % di quota in mano al Groupe Bruxelles Lambert, vedi News e mantenere il controllo della società nelle mani della famiglia Mohn, vedi News). Al netto della divisione publishing, tuttavia, il giro d’affari risulterebbe cresciuto dell’1,7 % e il direttore finanziario Thomas Rabe è convinto che Bertelsmann sia sulla strada giusta per raggiungere i suoi obiettivi finanziari annui.