Si aprono nuovamente al pubblico le porte del Centro Professione Musica di Milano, dopo che la prima “Open Week” del febbraio scorso (ospiti Loredana Berté, Aida Cooper, Maurizio Solieri, Saturnino e tanti altri) ha dimostrato la bontà dell’iniziativa. “E’ stato un momento straordinario”, ricorda il presidente Franco Mussida. “Lo Spazio Live, il nostro piccolo teatro da 150 posti (accesso gratuito agli iscritti al CPM, a pagamento e a numero chiuso per gli altri), era sempre zeppo all’inverosimile. E ci siamo resi conto di quanta voglia avessero i nostri allievi di ‘evadere’ per un momento dai corsi dedicati allo studio del singolo strumento per incontrare realtà e situazioni diverse: chi studia chitarra ha assistito ai workshop dei batteristi, chi pratica il sassofono agli incontri con i cantanti. Oggi che l’enfasi sulla tecnica strumentale si è esasperata al punto da farne quasi un elemento fine a se stesso, noi cerchiamo di recuperare le motivazioni più profonde del fare musica, stimolando la condivisione di esperienze e lo scambio di opinioni, mettendo in circolo anche qualche piccola provocazione. E’ andata benissimo”. <br> Così si replica: a partire da oggi, lunedì 21 maggio, fino a venerdì 25, con il jazzista elettrico Frank Gambale e il virtuoso della sei corde classica Maurizio Colonna protagonisti del primo “masterclass” di chitarra, e l’istruttrice di canto di star hollywoodiane come Nicole Kidman e Kate Winslet, Mary Setrakian, a chiudere il programma fuori calendario, dal 6 al 10 giugno. In mezzo, concerti (torna Laura Fedele, accompagnata dal batterista Giò Rossi), incontri con Niccolò Fabi e PFM (“Approfondiremo il tema degli aspetti immaginativi della musica strumentale”, spiega Mussida), masterclass e workshop con strumentisti di livello internazionale (Dario Deidda, Agostino Marangolo, Doug Doppler), un tributo al grande chitarrista jazz Wes Montgomery. “Ma anche un incontro con una insegnante di yoga, Gabriella Cella, che parlerà delle relazioni che sussistono tra musica e concentrazione”, aggiunge il chitarrista milanese, “e una tavola rotonda che affronterà il tema dei rapporti tra mercato e creatività. Internet ha aperto molti nuovi spazi, stimolando di nuovo la voglia di suonare e di raccontare se stessi attraverso la musica. Ma paradossalmente, a fronte di questa spinta alla partecipazione la qualità artistica delle proposte non è migliorata e fatica a trovare un pubblico disposto a recepire: nel corso del dibattito (presente anche il musicista Alessio Bertallot, ndr) cercheremo di capire come si possa educare e sviluppare il talento, oggi che le case discografiche non lo fanno più. Che è poi anche l’obiettivo primario del CPM, l’unico ‘college’ italiano dedicato alla musica, in cui non solo si studia ma ci si incontra, si scambiano idee e nascono opportunità di lavoro. Non insegniamo solo a suonare uno strumento: lo scopo è diverso, vogliamo aiutare i ragazzi a vivere di musica, fornire loro le motivazioni per farlo”. Gli artisti, aggiunge, partecipano più che volentieri ad incontri di questo tipo, e allestire il programma, compatibilmente con gli impegni professionali di ciascuno, non è un problema. L’esperienza si ripeterà anche in futuro, dunque? “Sicuramente sì, la Open Week diventerà un appuntamento periodico del CPM”.